- CHE COSA È LA MEDIAZIONE SOCIALE
La
mediazione sociale è l'insieme delle pratiche volte ad affrontare i
conflitti laddove questi si manifestano, favorendo percorsi che
permettano ai cittadini di assumersi responsabilità e di attivarsi
per gestirli. La mediazione può essere considerata un mezzo di
costruzione e gestione della vita sociale nei contesti urbani
abitativi più caratterizzati da complessità, instabilità e
marginalità socio-economica, dove si affermano spesso dinamiche
all'insegna della conflittualità, del misconoscimento reciproco e
del senso di insicurezza nel vivere gli spazi comuni.
Il
concetto di mediazione sociale si configura, quindi, come un vero e
proprio laboratorio permanente di educazione civica.
La
Mediazione Sociale è un percorso di gestione costruttiva di
microconflitti sociali, fondato sull’incontro tra persone che si
trovano a vivere e condividere situazione di conflittualità urbana a
causa di differenze culturali, generazionali, sociali, razziali, e
finalizzato a promuovere una partecipazione collaborativa tra le
stesse. La pratica della mediazione offre l’opportunità al “luogo
del conflitto” di divenire “luogo dell’incontro”, attraverso
l’uso di strumenti e tecniche che promuovono la partecipazione, la
responsabilità e l’impegno sociale, valorizzando le capacità
negoziali delle persone al fine di una gestione costruttiva e
risolutiva del conflitto. Il fine autentico della mediazione sociale
è quello di promuovere il rispetto ed il riconoscimento reciproco
tra le persone, far emergere e rafforzare gli effetti positivi della
convivenza, della prossimità, della solidarietà e della
collaborazione.
La
mediazione ha una valenza di “alternativa alla giustizia” e/o di
un nuovo modo di regolazione sociale.
Può
essere considerata una pratica utilizzata a scopo preventivo laddove,
agendo su determinate tipologie di conflitto si evitano gravi forme
di intolleranza e di violenza, migliorando le relazioni umane. La
multietnicità delle città contemporanee, le forme di edilizia
residenziale di massa, la risposta non performante delle istituzioni
pubbliche a tutte le problematiche che nascono all’interno dello
spazio sociale, determinano un notevole abbassamento della soglia di
tolleranza: la mediazione rappresenta un valido aiuto nella gestione
dei rapporti interpersonali, e può rappresentare un valido supporto
per migliorare la qualità di vita delle persone che debbono
necessariamente continuare a mantenere relazioni di vicinato
all’interno della comunità.
"La mediazione è uno spazio privilegiato per accogliere il disordine, cioè l’insieme dei sentimenti, delle emozioni e dei vissuti che si legano all’esistenza di un conflitto. La mediazione offre la possibilità di esprimere tali sentimenti al fine di trasformarli " Jaqueline Morineau
- CENTRO DI MEDIAZIONE SOCIALE
Il
Centro di Mediazione Sociale sviluppa percorsi di coinvolgimento
verso gli abitanti e i frequentatori dei luoghi al fine di promuovere
– nelle sue diverse forme – la partecipazione dei cittadini alla
vita della comunità locale, attraverso iniziative e attività di
sostegno alla vivibilità e alla coesione sociale.
Il
centro nasce per accogliere ed ascoltare le parti in conflitto, per
favorire il superamento, risoluzione o trasformazione del conflitto,
attraverso la partecipazione attiva e consapevole ai processi di
cambiamento, e per ridurre il tasso di conflittualità reale e/o
percepito.
Altro
importante obiettivo del centro è la diffusione della cultura e
pratica della mediazione, sia verso la cittadinanza che verso le
istituzioni.
Il
Centro prevede una proposta articolata di attività rivolte ad adulti
e ragazzi: laboratori, escursioni, orientamento, attività di
ascolto, formazione, attività di sostegno alle famiglie con servizi
di consulenza specifica (legale, educazione alla salute, psicologica,
mediazione culturale). Il Centro di Mediazione Sociale promuove,
nelle sue diverse forme, la partecipazione alla vita della comunità
locale, attraverso molteplici iniziative:
-il lavoro di rete tra Istituzioni, Servizi, soggetti privati, Terzo Settore e cittadini, per integrare competenze e informazioni, pianificando e innescando risposte specifiche calibrate in funzione dei diversi contesti;
-il monitoraggio quali-quantitativo dei fenomeni, delle dinamiche e delle pluralità sociale nelle aree oggetto degli interventi attraverso strumenti di derivazione etnografica;
-l’idea di “prossimità ”, presenza nei contesti socio-urbani e socio-abitativi, per facilitare l’accompagnamento e l’orientamento ai servizi e alle opportunità sul territorio, sviluppare reti sociali tra i destinatari e migliorare il rapporto con le Istituzioni;
-i “processi di partecipazione ” delle comunità alla cura condivisa dei luoghi e alla definizione di soluzioni creative per i contesti complessi, come strumenti di integrazione socio-culturale;
-l'integrazione sociale all'interno dei quartieri e delle scuole, anche tramite feste di vicinato, aperitivi multiculturali, seminari informativi, mediazione culturale, familiare e scolastica;
-la formazione di operatori e mediatori tramite percorsi specialistici e qualificati (operatori e mediatori che devono diventare punti di riferimento nel territorio);
-lo sportello di mediazione dei conflitti tutti i cittadini, non solo i residenti della zona, possono fruire di tale servizio, mirato alla gestione dei conflitti derivanti dalle relazioni di vicinato e di contiguità tra le persone, con lo scopo di migliorare i rapporti sociali all’interno degli spazi abitativi comuni e dei quartieri.